CCNL Funzioni Centrali: prosegue il negoziato
Ma i nodi insoluti sono ancora troppi
Come preannunciato con il Notiziario n. 50 di ieri, oggi è proseguito il negoziato in Aran per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali 2019 – 2021 sulla base di un articolato predisposto dall’Aran, riassuntivo di tutti gli argomenti finora discussi in questi quattro mesi.
Il testo, lo diciamo da subito, ripropone tutte le criticità da noi denunciate nelle scorse riunioni, dal momento che non è stata apportata alcuna modifica al sistema delle relazioni sindacali e di partecipazione, alle materie oggetto di contrattazione decentrata, alla piena tutela del diritto alla salute, alla modifica del regime dei permessi in caso di visite mediche e accertamenti diagnostici, alla regolamentazione del lavoro agile.
Un quadro quindi, assolutamente insoddisfacente, che rende difficile al momento ipotizzare una conclusione positiva del negoziato, tenuto conto anche dei ridotti stanziamenti economici insufficienti a garantire adeguati incrementi salariali.
Se a questo aggiungiamo la ripresentazione della proposta Aran in materia di livelli differenziali stipendiali in sostituzione dell’attuale regime di progressioni economiche, con tutte le criticità che abbiamo evidenziato nel Notiziario di ieri e in quello precedente, n. 45 del 9 settembre scorso, la mancata predisposizione delle tabelle di equiparazione tra vecchio e nuovo ordinamento con riferimento agli inquadramenti tra le Aree, e la mancata scrittura della norma contrattuale sui passaggi tra le Aree, anche la sezione ordinamento professionale, che dovrebbe essere quella qualificante nel nuovo contratto, appare insufficiente e, per alcuni aspetti, addirittura penalizzante.
Il rischio reale è che, allo scopo di armonizzare i diversi sistemi di classificazione vigenti negli ex comparti di contrattazione, la strada scelta dall’Aran sia quella di rivedere al ribasso gli attuali ordinamenti, e conseguentemente gli inquadramenti del personale all’interno delle Aree, senza nel contempo operare, come invece sarebbe dovuto e necessario, alcun reinquadramento tra le Aree, nel rispetto delle professionalità acquisite e delle funzioni svolte, come pure la norma di conversione del DL 80/2021 prevede.
Il motivo risiederebbe nelle esigue risorse economiche disponibili a livello contrattuale che impedirebbero tale operazione, con la conseguenza che il “nuovo ordinamento” del CCNL si limiterebbe a fotografare l’esistente per quanto riguarda la collocazione del personale nelle Aree, inquadrando però tutto il personale in servizio nella posizione iniziale dell’Area di attuale appartenenza, e non quella oggi posseduta.
Verrebbe istituita l’Area delle elevate professionalità, destinandola però nei fatti solo a futuri inquadramenti derivanti dalle nuove assunzioni.
Il tutto, senza rimuovere gli ostacoli oggi vigenti in termini di scarse risorse per le progressioni economiche, e con la previsione di usare in modo prevalente il criterio discrezionale della valutazione del dirigente per le future progressioni economiche, ora ridenominate in “livelli differenziali i stipendiali”.
Tutte queste valutazioni sono state adeguatamente e nuovamente rappresentate dalla FLP alla delegazione Aran e alle altre Organizzazioni sindacali presenti al tavolo, e auspichiamo che nel prosieguo del confronto possa avvenire quella sterzata necessaria per non perdere l’occasione di definire, dopo tanti anni di blocco e di pessimi contratti, finalmente un buon CCNL, che le lavoratrici ed i lavoratori del comparto aspettano, e che darebbe alle stesse Amministrazioni uno strumento adeguato per affrontare le sfide e i cambiamenti che il Paese ci chiede e la situazione ci impone.
Al termine della riunione il Presidente dell’Aran ha previsto una nuova convocazione che dovrebbe avvenire tra una quindicina di giorni, per dare tempo all’Aran di fare sintesi sulle proposte avanzate e presentare un nuovo testo che si spera possa essere più completo ed aderente alle richieste formulate.
La Segreteria Generale
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