Decreto PA

Decreto PA: le proposte della FLP alle commissioni Affari Costituzionali E Lavoro della Camera

Nel pomeriggio di oggi la Confederazione CSE, unitamente alla Segreteria generale FLP, ha partecipato su convocazione dei Presidenti delle Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro pubblico e privato della Camera, all’audizione delle Commissioni riunite per l’esame dell’Atto camera n. 2308, che è la legge di conversione del Decreto Legge PA, entrato in vigore nei giorni scorsi dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Nel corso dell’audizione abbiamo rappresentato nel dettaglio le nostre richieste di modifica ed integrazione del provvedimento in sede di conversione in legge, evidenziandone le numerose criticità e soprattutto le mancanze.

E’ evidente che l’ennesimo provvedimento d’urgenza sul rafforzamento delle Pubbliche amministrazioni non può non affrontare le grandi criticità consolidatesi negli anni per effetto delle nefaste politiche della spending review, e per questo motivo abbiamo con forza rappresentato tutte le modifiche necessarie a rimuovere le norme punitive che ancora oggi penalizzano il lavoro pubblico, lo discriminano su molti aspetti rispetto a quello privato, impedendo alla contrattazione nazionale di poter dispiegare con efficacia i suoi effetti.

In particolare abbiamo chiesto e proposto specifici emendamenti per:

  • abrogare la norma che fissa il tetto massimo dei Fondi Risorse Decentrate al 2016, rendendo invece disponibili all’erogazione al personale le ingenti somme in molti casi già nella disponibilità delle Amministrazioni;

  • proseguire nelle operazioni di incremento del salario di produttività;

  • defiscalizzare il salario accessorio, come avviene per il lavoro privato;

  • aumentare il valore del buono pasto, fermo per legge ai 7 euro del 2012;

  • eliminare la tassa sulla salute, con riferimento alla trattenuta dell’indennità di amministrazione in caso di malattia inferiore ai 10 giorni

  • rendere finalmente esigibile l’area delle elevate professionalità con la previsione di una fase in deroga per il triennio 2025/2027, riservata prioritariamente all’accesso dall’interno con procedure semplificate basate sulle competenze e le professionalità acquisite;

  • superare la vergogna del pagamento differito del TFR/TFS che viene erogato dopo anni dal pensionamento.

Argomenti e proposte che hanno trovato una crescente attenzione dei componenti delle Commissioni, sia della maggioranza che dell’opposizione, che si sono dichiarati disponibili non solo ad approfondirli, ma anche a verificarne le condizioni per la loro presentazione.

Purtroppo, ma non è una novità, dalla lettura dei documenti presentati dalle altre OO.SS., disponibili come il nostro, sul sito istituzionale della Camera, potrete riscontrare come solo la CSE/FLP ha trattato e proposto emendamenti sulle grandi questioni che necessitano di modifiche normative per un vero rilancio del lavoro pubblico.

Gli altri si sono, in gran parte, incredibilmente limitati a rileggere i contenuti del DL (?), fornendone un riassunto, neanche a dire il vero particolarmente esaustivo, con proposte, ove le hanno fatte, di nicchia, di piccole modifiche, che si muovevano però nell’alveo degli articoli già presenti nel Decreto legge, e sostanzialmente assolutamente irrilevanti rispetto alle grandi questioni che affliggono le lavoratrici ed i lavoratori pubblici.

Ma come? Dicevano di volere nel CCNL delle Funzioni Centrali, che pretestuosamente non hanno firmato per farsi la campagna elettorale RSU (attenzione dopo la firma, non nel corso del negoziato, dove non hanno mai proferito parole su questi argomenti), materie e soluzioni che non potevano essere affrontate e risolte, a normativa vigente, in sede di rinnovo del CCNL, e ora in Parlamento, in sede di conversione del Decreto Legge PA, che è la sede deputata a rimuovere gli ostacoli, hanno fatto scena muta?

Disattenzione? Incompetenza? O forse pensano che gli slogan, agitati in campagna elettorale con una vergognosa operazione di mistificazione messa su per attaccare chi, come noi, aveva firmato il CCNL, sono buoni solo per strappare qualche voto, contando sua buona fede dei colleghi, ma irrealizzabili?

Noi invece, a differenza dei cosiddetti non firmatari dell’ultima ora, così come non abbiamo mollato in sede di rinnovo contrattuale, superando muri e ostacoli ritenuti invalicabili (buono pasto in lavoro agile, superamento del principio di prevalenza dell’attività in presenza, settimana su 4 giorni, aumento delle ore di permesso per visite mediche agli over 60 etc) , allo stesso modo, con tenacia e impegno, non rinunciamo a batterci per cambiare lo status quo, rimettere in discussione norme ingiuste, che sembrano ormai intoccabili, incalzando le controparti ogni giorno, a prescindere dal loro orientamento politico.

Senza pregiudizi, ma anche senza sconti. Per nessuno.

Alleghiamo il documento presentato alle Commissioni, e ai link https://www.camera.it/leg19/1425?shadow_organo_parlamentare=3511&id_tipografico=11

https://www.youtube.com/watch?v=wOINvfu8X8E&ab_channel=FLPTv

potrete seguire sia la registrazione dell’audizione, che consultare i documenti presentati da tutti i soggetti auditi.

Per verificare, fino in fondo, le nostre affermazioni.

La Segreteria Generale FLP

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