Emergenza Coronavirus
Roma, 30 marzo 2020
Al Presidente del Consiglio
Prof. Giuseppe Conte
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
On. le Roberto Gualtieri
Al Ministro dello Sviluppo Economico
Sen. Stefano Patuanelli
Oggetto: misure eccezionali per fronteggiare la grave crisi economica derivante dall’emergenza Covid-19.
Gentile Presidente, Onorevoli Ministri,
la CSE, Confederazione Indipendente Sindacati Europei, ha avuto modo di apprezzare le prime iniziative assunte dal Governo per tentare di fronteggiare la crisi economica che viviamo a seguito del necessitato blocco di gran parte del nostro sistema produttivo adottato al fine di scongiurare l’estendersi del contagio da Covid- 19.
Riteniamo al contempo assolutamente opportuno che, in una fase così straordinaria, che non ha precedenti per la nostra economia dal dopoguerra ad oggi, le misure da adottare siano eccezionali, che vadano ripensati tutti gli strumenti di politica economica, messi in discussione gli stessi vincoli di bilancio che, ora come ora, rappresenterebbero un incredibile freno al tentativo di garantire, in questa fase, liquidità alle famiglie ed alle imprese, e capacità di spesa a chi, da un giorno all’altro, ha visto bloccarsi la propria attività e ogni forma di reddito.
Siamo consapevoli che le misure previste nel Decreto Legge “Cura Italia” sono solo le prime adottate e riteniamo che sia necessario un ulteriore, forte, impulso agli interventi economici a sostegno di famiglie e imprese, con nuove risorse stanziate che siano nell’immediato almeno il doppio di quelle oggi previste, prevedendo, in ogni caso, la possibilità di ulteriori incrementi per far fronte all’andamento della situazione emergenziale.
Valutiamo quindi positivamente anche la proposta di istituzione del reddito di emergenza per garantire chi come precari, lavoratori intermittenti, badanti, colf, lavoratori stagionali, sono duramente colpiti dal blocco di gran parte delle attività economiche.
I nuovi interventi che saranno adottati con il Decreto Legge dei prossimi giorni per la CSE dovranno essere indirizzati a dare continuità agli strumenti oggi finanziati per un arco temporale oggettivamente troppo breve rispetto alle ricadute che ci saranno nei prossimi mesi, per estendere i benefici a chi oggi ne è escluso, per mettere in campo non solo una importante operazione di tenuta del reddito, ma anche di investimenti nei settori dell’innovazione tecnologica, delle infrastrutture, delle grandi opere.
Risultano infatti insufficienti gli attuali finanziamenti degli ammortizzatori sociali, ristretti i tempi di fruizione (massimo nove settimane per la cassa integrazione, come se la durata dell’emergenza fosse stata stabilita in questo limite temporale e come se le aziende, una volta finita l’emergenza, come nulla fosse avvenuto, riaprissero senza alcuna difficoltà e con i ritmi normali di lavorazione.)
Siamo consapevoli che la giusta sospensione dei termini per il versamento di tasse e contributi porti a mancate entrate nelle casse dello Stato, ma riteniamo che sia necessario un maggiore sostegno alle aziende accelerando ad esempio, anche con misure speciali, i pagamenti arretrati della Pubblica Amministrazione.
Una priorità per la CSE è anche lo sblocco dei fondi per le opere pubbliche per essere utilizzati con immediatezza all’indomani della fine dell’emergenza.
La nostra Confederazione, presente in tutti i settori del privato e del terziario e maggiormente rappresentativa nei comparti del lavoro pubblico, è in questi giorni fortemente impegnata a garantire, tramite tutti gli operatori delle professioni sanitarie, la tenuta del sistema sanitario nazionale e l’assistenza ai cittadini.
Siamo in prima fila, inoltre, ad assicurare i presidi di presenza necessari negli altri settori pubblici, per garantire, tra l’altro, lo sdoganamento e l’approvvigionamento delle merci, la sicurezza pubblica, la giustizia, l’erogazione di pensioni, stipendi e tutte le altre prestazioni sociali e assistenziali.
Abbiamo formulato proposte, e siamo protagonisti dell’importante operazione di diffusione generalizzata del lavoro agile, contribuendo a superare, sulla base delle Direttive fornite dal Ministero della Funzione Pubblica, resistenze burocratiche e inadempimenti di chi frappone ostacoli, riuscendo a garantire, anche da remoto, la gran parte delle prestazioni che i cittadini e le imprese chiedono agli Uffici pubblici.
Ma se vogliamo, come dobbiamo, rendere fruibili in tempo reale tutte le ulteriori prestazioni che le norme straordinarie adottate in questi giorni mettono in capo alle strutture pubbliche, bisogna fare uno sforzo ulteriore. Semplificare le procedure, migliorare le infrastrutture e le dotazioni, mettere in condizione veramente le donne e gli uomini della Pubblica amministrazione di fare, anche da remoto, al meglio, il proprio lavoro.
Questo è un punto decisivo per rendere effettivamente operative le scelte adottate, rispondere ai bisogni ed alle esigenze dei cittadini e delle imprese, far sentire lo Stato vicino, in un momento così drammatico.
Sig. Presidente del Consiglio, Signori Ministri,
nella considerazione che molti dei punti appena prospettati sono necessariamente suscettibili di approfondimento, e nello spirito di dover contribuire come Confederazione maggiormente rappresentativa alle scelte che dovranno essere assunte, ci rendiamo ovviamente disponibili ad ogni momento di confronto che il Governo riterrà di attivare nelle prossime ore con le parti sociali, e restiamo in attesa di un Vostro riscontro.
Il Segretario Generale
Marco Carlomagno
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