Emergenza energetica, sanitaria e climatica

Lavoro Agile Per la FLP è improcrastinabile adottare soluzioni che lo incentivino al massimo che prevedano da subito tutele dirette e immediate per i lavoratori fragili almeno fino al termine dell’anno.

Gli ultimi avvenimenti testimoniano come avessimo visto giusto quando nei mesi scorsi come FLP lanciammo l’allarme legato all’abbassamento delle misure di prevenzione sanitaria legata alle nuove varianti Omicron, il depotenziamento del lavoro agile, e da ultima la mancata esplicita tutela dei lavoratori fragili, lasciati alla discrezionalità e alla responsabilità dei medici competenti delle singole Amministrazioni che comunque, a prescindere dalle loro variegate decisioni, a invarianza normativa, scadono il 31 luglio 2022.

Nei mesi scorsi, inoltre a fronte, dell’emergere della crisi di approvvigionamento energetico, che ha comportato un forte innalzamento dei prezzi legati ai combustili, e all’emergenza climatica che ha portato all’invivibilità delle nostre città per le alte temperature che ancora si registrano e che probabilmente ci accompagneranno per i prossimi mesi, abbiamo scritto a Draghi e ai Ministri Brunetta e Franco, chiedendo di utilizzare e incentivare il lavoro agile semplificato in tutti i casi e per tutte le attività che potevano essere svolte in lavoro agile e da remoto.

Misure necessarie sia per contrastare la ripresa dei contagi e tutelare la salute, che per andare incontro alle spese sostenute per raggiungere gli uffici dai lavoratori e dall’utenza (uffici spesso non a norma). Per non parlare del contributo ad alleggerire il traffico nelle ore di punta, diminuire le emissioni di ossido di carbonio, conciliare i tempi di vita e di lavoro in periodi di chiusura delle scuole e la mancanza di servizi alternativi.

In queste ore circolano anticipazioni di stampa che, a fronte del possibile e paventato imminente blocco della fornitura del gas dalla Russia, descrivono le iniziative che il Governo intenderebbe mettere in campo per contrastare il deficit energetico, che tra le altre prevederebbero la chiusura degli Uffici pubblici alle 17,30, interventi sulle temperature massime da rispettare negli Uffici (19 gradi in inverno e 27 in estate), riduzione dell’illuminazione pubblica del 40 per cento e altro. Misure che non contrastano il caro energia, ma che aggiungono all’aggravio economico che c’è e ci sarà anche notevoli criticità connesse alla sicurezza e alla vivibilità dei posti di lavoro. Nessun accenno invece al lavoro agile e al lavoro da remoto.

In questi mesi le nostre richieste sono purtroppo rimaste inascoltate da un Governo che su queste vicende ha assunto colpevolmente un atteggiamento tutto mirato a un “libera tutti” che, ben lungi dall’aumentare l’efficienza e la qualità dei servizi resi a cittadini e imprese (che nei mesi di pandemia e di lockdown hanno funzionato sempre e nella stragrande maggioranza molto bene), ha assecondato le spinte di chi reclamava il ritorno di tutti e per tutti i giorni negli uffici. Questo per dare, a loro dire, ossigeno alle attività commerciali site nelle vicinanze dei grandi plessi, dimenticando che il nostro tessuto produttivo è fatto di centinaia di migliaia di attività che non sorgono necessariamente nelle vicinanze dei grandi Uffici pubblici e, soprattutto, perché questo Governo è permeato da una visione di Pubblica amministrazione in gran parte influenzata dal ritorno di Brunetta e dalla tecnocrazia ora al vertice di Palazzo Chigi e del MEF, che ha costruito le sue fortune negli ambiti più burocratici e ostili al cambiamento nel nostro Paese: quelli della Ragioneria Generale dello Stato.

Atteggiamento reiterato anche sulle misure per contrastare il caro energia limitate per il lavoro pubblico unicamente come dicevamo sopra, a proposte di chiusura anticipata degli Uffici o alla riduzione dei consumi per il condizionamento e il riscaldamento.

Ma la gravità della situazione su tutti gli ambiti da noi denunciati è tale che non può rimanere inascoltata.

Ribadiamo la richiesta di implementare il lavoro agile mediante il superamento dell’inaccettabile previsione, inserita da Brunetta prima nel DM di Ottobre 2021 e poi surrettiziamente nel DM sui PIAO, della prevalenza del lavoro in presenza rispetto a quello in modalità agile pur in presenza di attività “smartabili”, il pieno rispetto del CCNL delle Funzioni Centrali 2019/2021 e dell’autonomia delle singole Amministrazioni. Chiediamo che il lavoro agile venga utilizzato al massimo come strumento di contenimento delle emergenze sanitarie ed energetiche. Prevedendo che i costi, o i minori introiti, derivanti dalla modalità lavorativa e dall’utilizzo di dotazioni e utenze dei singoli lavoratori, vengano remunerati dando piena applicazione alla norma che abbiamo voluto con forza all’interno del nuovo CCNL, utilizzando quote aggiuntive da inserire nei FRD derivanti da quota parte dei risparmi contabilizzati dalle singole Amministrazioni.

Appare infatti del tutto contradditorio che il Governo faccia ripartire di fatto una campagna di nuove vaccinazioni sempre più generalizzata e poi chiuda gli occhi di fronte ai milioni di contagi che in questo mese si stanno registrando e che stanno portando di nuovo a situazioni di estrema criticità nell’assistenza sanitaria, negli ospedali, nei mezzi di trasporto e nella funzionalità dei servizi. Così come mette in campo piani straordinari di Austerity e poi dimentica il lavoro agile e quello da remoto.

Sulle tutele per i fragili abbiamo sollecitato oltre che il Governo anche i gruppi parlamentari affinché venga prevista, nel primo provvedimento utile, la proroga del lavoro agile full time per detto personale. Gli emendamenti da noi sollecitati al “DL Aiuti” non sono passati per l’ostracismo della summenzionata “Ragioneria” che ha osservato la mancata copertura finanziaria nella parte in cui si disponeva che in mancanza di attività che potevano essere svolte da remoto, vi sarebbe stata l’equiparazione ai fini retributivi al ricovero ospedaliero. E’ stato approvato un OdG che impegna comunque il Governo a inserire tale proroga in un prossimo provvedimento, e su questo, e per questo, siamo impegnati.

Ci aspettano giorni difficili per l’aumento incontrollato dell’inflazione, delle materie prime, della mancata tenuta degli stipendi e dei salari, rinnovati con cifre esigue sulla base di algoritmi del decennio scorso, o non ancora rinnovati, che impoveriscono sempre di più larghe fasce di popolazione. Inflazione che colpisce anche pensionati e soprattutto le giovani generazioni che pur in una fase di ripresa della richiesta, si vedono offrire solo contratti a termine sottopagati, o lavoro in nero. Argomenti che necessitano di soluzioni e su cui un Sindacato come il nostro e la nostra Confederazione, non mancheranno di attivare tutte le proposte e le iniziative necessarie.

In tale scenario le proposte sul lavoro agile trovano piena cittadinanza e centralità: perché batterci per non abbandonare e anzi implementare tale modalità lavorativa, significa battersi per la tutela della salute, della sicurezza sui posti di lavoro, della vivibilità delle nostre città e dei posti di lavoro, per una migliore conciliazione dei tempi vita-lavoro, per la modernizzazione delle nostre Pubbliche Amministrazioni, dei modelli organizzativi e dei processi lavorativi, per la maggiore fruibilità dei servizi per cittadini e imprese, per la valorizzazione del personale in servizio e di quello che dovrà essere reclutato all’interno di un Piano di assunzioni generalizzato, non più rinviabile, e soprattutto non basato su contratti a termine o ad personam.


La Segreteria Generale FLP

 

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