GRAZIE ALL’IMPEGNO E ALLA TENACIA DELLA CSE RIPRISTINATI I PASSAGGI TRA LE AREE
L’abbiamo detto più volte.
La delega al Governo per la riscrittura del D. Lgs. 165 doveva costituire l’occasione per rimuovere tutti gli ostacoli frapposti negli anni scorsi per via legislativa al pieno riconoscimento economico e professionale dei lavoratori pubblici.
In questi mesi con tenacia abbiamo ribadito in tutte le sedi istituzionali (Commissioni Parlamentari e incontri in FP con la Ministra Madia) la necessità di rimettere il contratto al centro della vita lavorativa, superando i vincoli e le riserve di legge su aspetti rilevanti del rapporto di lavoro, al fine di permettere una vera contrattazione che potesse riconoscere al personale non solo un adeguato incremento della retribuzione, ormai ferma da anni, ma anche la possibilità di vedersi riconosciuta la propria professionalità con percorsi di carriera interni.
Nel mentre restano tutte le criticità rispetto ai mancati stanziamenti per un dignitoso rinnovo contrattuale (nella legge di stabilità 2017 vi sono pochi euro e per il 2018 bisogna ancora capire cosa accadrà) dobbiamo rilevare che alcuni punti, richiesti dalla CSE, sono stati recepiti ed hanno portato alla modifica degli schemi di decreti delegati approvati in prima lettura a febbraio dal Governo.
In particolare è stata ripristinata la perentorietà dei termini per l’attivazione e la conclusione del procedimento disciplinare, garantendo l’esercizio del diritto alla difesa, modificati alcuni aspetti che riconducono alla contrattazione la distribuzione delle risorse incentivanti, superando le fasce volute da Brunetta, affievolito il vincolo del tetto sui Fondi aziendali, rafforzati (anche se sono ancora insufficienti) gli strumenti per superare il problema del precariato.
Ma quello che più ci preme sottolineare e che ci ha visti assoluti protagonisti del confronto è il ripristino dei passaggi tra le aree.
Non più quindi solo passaggi orizzontali, ma anche verticali, proprio per superare l’incredibile gabbia che impediva alle lavoratrici ed ai lavoratori di poter aspirare ad un giusto percorso di carriera, nonostante l’impegno profuso e la professionalità posseduta.
Certo avremmo voluto una percentuale di posti maggiore rispetto al 20% delle disponibilità in organico ora previste, e il riconoscimento dell’esperienza professionale acquisita come parametro riconosciuto per l’accesso alle procedure, ma indubbiamente un passo avanti è stato fatto, ed ora esistono le condizioni per riprendere un percorso virtuoso per il personale.
Restano intatte le altre criticità denunciate nei giorni scorsi nei nostri notiziari e soprattutto forte è la preoccupazione rispetto agli stanziamenti economici necessari per riprendere finalmente, con l’emanazione dell’atto di indirizzo all’Aran, la stagione dei rinnovi contrattuali che, anche in questo caso grazie al ricorso della FLP ed alla sentenza della Corte Costituzionale di giugno 2015, si è potuto faticosamente riavviare.
Continueremo a svolgere la nostra azione sindacale, senza preconcetti ma anche senza sconti a nessuno…
Questa è la nostra visione sindacale che ci permette di essere sempre più credibili tra i lavoratori e temuti e rispettati dalle controparti che sanno di poter contare su un interlocutore affidabile e propositivo, ma non acquiescente o ricattabile.
La Segreteria Generale CSE
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