LE PROPOSTE DELLA CSE AGLI STATI GENERALI DELL’ECONOMIA
Il Segretario Generale Carlomagno: “Rilanciare l’economia attraverso l’innovazione.
Non si perda questa occasione o la ripresa sarà difficile”.
La Confederazione Indipendente Sindacati Europei (CSE) è intervenuta oggi alle 14 agli Stati Generali dell’Economia convocati a Villa Pamphilj dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
La CSE ha presentato un documento che elenca i problemi storici della nostra economia, le occasioni perdute negli ultimi trent’anni e gli errori da non ripetere se si vuole ripartire con una crescita non solo sostenuta, ma anche solida e duratura. Nell’ultima parte del documento vengono, infine, declinate le ricette proposte dal sindacato al Governo.
“Il problema della nostra economia è storicamente la specializzazione basata su settori a basso valore aggiunto, unita a una carenza di politiche industriali – dichiara Carlomagno al termine della sessione di confronto.
“Siamo tra i paesi che arrivano costantemente tardi all’appuntamento con l’innovazione tecnologica, attiriamo pochi investimenti dall’estero e spesso ci accontentiamo di competere sul prezzo con economie che possono vantare mano d’opera a basso costo. A forza di assecondare le spinte neoliberiste abbiamo finito per distruggere la legislazione sul lavoro, una volta tra quelle più avanzate al mondo.
“Abbiamo indicato al Governo quattro punti sui quali lo Stato deve intervenire, con massicci investimenti pubblici e riorganizzazioni: nell’immediato è necessario il sostegno alla domanda interna attraverso risorse che coprano le emergenze di cittadini e imprese. Subito dopo deve partire la spinta all’innovazione attraverso una profonda riorganizzazione della pubblica amministrazione, lo snellimento delle procedure burocratiche, investimenti pubblici nel capitale umano e nell’innovazione e ricerca di base.
“Abbiamo già perso due formidabili occasioni, nell’ultimo trentennio, per modificare la struttura della nostra economia – conclude Carlomagno – la prima dopo la crisi valutaria del 1992, la seconda dopo il “Quantitative easing” avviato dalla BCE. Entrambe le volte le risorse sono andate ad alimentare il capitalismo finanziario e di relazione. È ora che lo Stato intervenga direttamente, finanziando la transizione verso la green economy e gli investimenti diretti nella ricerca, soprattutto di base. Non vorremmo più vedere interventi a pioggia ma solo investimenti mirati. Se non cambiamo rotta adesso saremo condannati ad un ruolo irrilevante nella competizione internazionale”.
Roma, 14 giugno 2020
L’Ufficio stampa
Si trasmettono i seguenti allegati:
Stati generali, CSE: rilanciare economia attraverso innovazione
Fase 3, Conte ai sindacati: ”No del Governo a licenziamenti. Decreto per estendere Cig”
Guarda “Edizione ore 20.00 del 15 giugno” su Mediaset Play (dal minuto 09.38)
https://www.mediasetplay.mediaset.it/video/tg5/edizione-ore-2000-del-15-giugno_F310153701066701
Alcune Foto della Riunione di Ieri
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